Due giorni, due nazioni, quattro amici in e-bike (prima parte da Caminata a Hintertux)

Se siete alla ricerca di un bellissimo tour da percorrere in due giorni in sella alle vostre e-bike, che vi regali paesaggi favolosi, salite comode, discese adrenaliniche e l’esclusività di valichi alpini sterrati raggiungibili solo a piedi o in bicicletta ecco il percorso che fa per voi. Oltretutto vi porterà per la gran parte delle due giornate in terra austriaca ma il punto di partenza è in Italia e precisamente nella piccola frazione di Caminata / Kemanten in Val di Vizze nei pressi di Vipiteno (BZ).

Il giro è ampiamente testato perché l’avevo percorso in compagnia di Enrico già lo scorso anno. A fine giro ci confrontammo rilevando che una parte non ci era piaciuta. Mi son messo a studiare le mappe sulla mia piattaforma preferita ovvero Komoot, paragonare dislivelli e tempi trovando così alcune alternative con il risultato che stavola entrambe le giornate si sono rivelate molto più interessanti e piacevoli. Il caldo ci ha messo un po’ in difficoltà nelle valli ma alla fine abbiamo portato a casa circa 4000 metri di dislivello, 120 chilometri e un sacco di foto.

Map thanks to Komoot (www.komoot.com)

Eravamo in quattro: io, Enrico, Alberto ed Emanuele e si sa che le avventure in compagnia si rivelano sempre le migliori.

Abbiamo utilizzato due e-bike CUBE, una Stereo Hybrid 160 HPC TM 750 e una Stereo Hybrid 120, la mia Whistle b-rush c 6.1 con forcella ZEB select e una nuovissima Haibike AllMtn 4 noleggiata da Rent and Go Falcade (veramente un’ottima bici).

Caminata, ore 8:00. Il parcheggio della piccola frazione in val di Vizze è sempre un ottimo punto di partenza. Prepariamo le e-bike, controlliamo di avere tutto il necessario per le due giornate e iniziamo a pedalare lungo la valle, parte su strada e parte lungo sentieri a servizio dei contadini locali, respirando profumo di fresca fienagione.

La salita inizia nel bosco dopo aver lasciato alle spalle le case di Stein, ultimo nucleo abitato della valle. Pedaliamo lungo una strada sterrata dal fondo pari all’asfalto, ogni tanto sopraggiunge qualche autovettura perché il transito veicolare è consentito fino ad una certa quota. Poi finalmente ecco il grande parcheggio, da qui in avanti vige il divieto e possono salire e scendere esclusivamente le navette che portano al rifugio e ovviamente escursionisti e ciclisti.

Nel frattempo il bosco si è diradato lasciando spazio alla vegetazione bassa tipica di questa zona. Le vette più alte ci sovrastano, in particolare il Gran Pilastro / Hochfeiler con la sua esile calotta di ghiaccio che cerca in tutti i modi di resistere alle altre temperature. Rivoli d’acqua scendono ai lati della vallata e qualche marmotta comunica alle sorelle la nostra presenza con sonori fischi fra le rocce. Nemmeno il tempo di cercarla con lo sguardo che già scompare nella sua tana.

Raggiungiamo il valico passando prima al rifugio Passo di Vizze a quota 2275. Ci sono già parecchi escursionisti e ciclisti, la meta è frequentata perché mette in comunicazione il versante austriaco e quello italiano e da qui partono diversi itinerari escursionistici.

Foto di rito vicino al grande cuore di metallo ornato da molti nastri colorati. Ci portiamo vicino al cippo di confine dove sorge anche l’edificio ormai dismesso che fungeva da dogana, sopra di noi un cartello molto vintage con la scritta Republik Österreich.

Da qui inizia la lunga discesa verso la Zillertal. La prima parte è ancora una strada bianca che serve anche la piccola malga Lavitz Alm, struttura interamente in territorio austriaco ma gestita da altoatesini (anche perché l’unico collegamento percorribile con mezzi a motore per i rifornimenti è sul lato italiano).

Ci lasciamo alle spalle il fragore dell’acqua che scende copiosa su questo versante e ci fermiamo a riempire le borracce sulla verde radura, rimaniamo senza fiato, sembra di essere in paradiso.

Poco oltre il sentiero passa poco sotto la malga e ci accorgiamo subito dei cambiamenti. L’anno scorso infatti nella parte bassa avevamo notato un escavatore e si vedeva che il fondo era lavorato. Durante lo scorso anno il sentiero è stato sistemato, livellato e tirato a lucido sia per gli escursionisti che per i ciclisti. Il tracciato è parte sia della Tiroler Höhenweg che collega Mayrhofen in Tirol (Austria) a Merano in Alto Adige (Italia). Ciclisticamente parlando inoltre è incluso negli itinerari TransAlp, in rete ne ho trovati due che partono entrambi dalla Zillertal, il primo termina a Bassano del Grappa e il secondo sul lago di Garda. Molti tedeschi li percorrono in estate in sella alle loro MTB ma non invidio loro dover fare questo tratto in salita, preferisco assolutamente la discesa verso la valle che è veramente divertente. L’unico pericolo, oltre a fare attenzione a pedoni e ciclisti in salita è lasciarsi distrarre dal paesaggio circostante che è di una bellezza disarmante. Troviamo anche il modo di mollare le e-bike nei tratti lunghi e ci scappano pure un paio di salti.

Al termine della lunga discesa incontriamo l’asfalto del grande parcheggio e la strada che costeggia il grande lago artificiale Schlegeisspeicher. Ci sono alcuni ristoranti in zona ma noi andiamo sul sicuro e ci portiamo in fondo sul coronamento della diga dove il ristorante s’Raschtl offre un menù veloce e c’è la possibilità di caricare le e-bike. Non abbiamo consumato molto ma se è possibile è sempre meglio approfittare delle pause lunghe, la batteria carica mette sempre a proprio agio.

Ci avventuriamo in un piatto tipico che non conoscevamo, gli Kaspressknödel accompagnati da panna acida, favolosi, diventeranno un must per le prossime avventure in terra tedesca.

Dopo la pausa saluto la simpatica titolare del ristorante e con il mio stentato tedesco le do appuntamento al prossimo anno, ormai qui sarà pausa d’obbligo.

Prima di partire ci concediamo una pedalata lungo il coronamento della diga che è impressionante: costruita fra1965 e il 1971 ha un volume d’acqua massimo di 126,5 milioni di metri cubi ed è fra più grandi bacini artificiali austriaci. La profondità massima dell’ invaso di Schlegeis è di 59 metri e cambia nel corso dell’anno. La diga è alta 131 metri e guardarla dall’alto verso il basso è impressionante.

Pronti a proseguire il nostro tour affrontiamo lo Schlegeis-tunnel, unica galleria che percorreremo e scendiamo velocemente in basso nella valle percorrendo la strada principale, una rapidissima discesa fino all’imbocco di una serie di gallerie con semaforo. Le evitiamo girando a sinistra. Non c’è uno specifico divieto alle biciclette lungo le gallerie ma c’è un cartello che consiglia ai ciclisti di evitarle. La strada alternativa del resto è molto bella, porta rapidamente in basso nuovamente sulla principale e la si percorre in sicurezza godendo anche dell’ombra del bosco.

Nuovamente sulla principale scendiamo ancora fino ad un grande parcheggio a sinistra dove lasciamo la strada principale per seguire una strada secondaria per nulla trafficata che attraversa alcuni piccoli nuclei di case, prati e bosco.

L’unica accortezza sarà di aprire e chiudere al passaggio i numerosi cancelli che incontriamo lungo il percorso. Servono per regolare le zone dove le mucche possono pascolare ma l’accesso è assolutamente libero, l’importante è fare attenzione e richiudere sempre dietro di sé questi varchi.

Passiamo attraverso il villaggio di Ginzling e tenendo sempre la destra orografica della valle proseguiamo per prati fino al piccolo ponte di legno alla base della cascata dello Schrahnbach. La temperatura è assai elevata e vien veramente voglia di spingersi fino alla base del salto d’acqua per una doccia fresca…ma quanto fresca? Rimarremo con il dubbio.

Borracce alla mano facciamo ancora un carico e proseguiamo verso Finkenberg, bel paese con molti lussuosi alberghi e resort preceduto da una salita bella tosta su asfalto rovente. Per fortuna dura poco e in una decina di minuti siamo su.

Da qui si entra nella valle di Tux e noi la percorreremo per intero parte su strada e parte su sentieri e ciclabili per raggiungere Hintertux, ultimo paese della valle e punto di arrivo della prima tappa.

Qui si può trovare facilmente sistemazione nei numerosi alberghi. In inverno il paese è teatro di un grande carosello sciistico e in estate (per quanto ancora?) gli impianti più alti sul ghiacciaio sono aperti per lo sci estivo.

Hintertux, ore 17:00. Lo scorso anno avevamo prenotato alla pensione Tuxerstübl ma avevamo avuto difficoltà a trovare un ristorante per la cena. Stavolta ci siamo affidati al Thermal-Badhotel Kirchler con un prezzo assai contenuto nonostante le 4 stelle. Peccato la piscina fosse chiusa per lavori perché un tuffo rigenerante dopo la pedalata l’avremmo fatto volentieri. In compenso ci hanno riempito letteralmente di cibo, sapevano che il giorno dopo sarebbe stato impegnativo. Le nostre e-bike hanno riposato nella skiroom dove abbiamo caricato le batterie per il giorno dopo.

Qui si chiude la prima tappa con 1600 metri di dislivello e 62 chilometri percorsi. Vi lascio alcune foto scattate durante il giro e i link su Stava e Komoot con tutte le info tecniche e le tracce. Su Komoot trovate già la traccia completa del tour, la seconda tappa se avrete piacere di leggerla ve la racconto qui: seconda tappa da Hintertux a Caminata

Attività su Komoot: https://www.komoot.com/…/-due-giorni-senza-confini-fra…

Attività su Strava (1 tappa): https://www.strava.com/activities/9456508005