Coldai, quando il disgelo è magia

Rifugio A. Sonino Al Coldai

Uno dei periodi più belli per la fotografia di montagna è il disgelo dei laghetti alpini sparsi quà e là nelle Dolomiti. Dopo un lungo sonnolento inverno, archiviate da qualche mese le emozioni della prima neve, la voglia di primavera (ultimamente si può parlare di voglia d’estate specie nel contesto paesaggistico alpino) inizia a farsi sentire sempre più prepotentemente. Ma se le abbondanti fioriture alpine del mese di giugno/luglio riescono a soddisfare l’occhio dei fotografi, gli esordi dei primi caldi sono sempre molto timidi e la natura fatica a risvegliarsi. Le giornate di sole in quota coincidono però con il momento del disgelo, non saranno i fiori i nostri protagonisti, bensì paesaggi unici ed irripetibili che portano alla mente il grande nord. Neve che si squaglia a vista d’occhio e ghiaccio scricchiolante che lentamente si stacca a piccoli blocchi iniziando a fluttuare disordinatamente sulla superficie dei laghetti alpini, acqua che scorre e ovunque riflessi di luce.

Non volevo assolutamente perdere questo spettacolo e trovata la giornata libera decido di incamminarmi alla volta del piccolo laghetto del Coldai (2143 m). Una perla incastonata fra le rocce del monte Civetta e sovrastata da una frastagliata cresta dove spiccano la Torre Coldai e la Torre d’Alleghe seguite dalla Torre di Valgrande e dal Castello di Valgrande, poi la Torre da Lago, la Punta Civetta e la quota massima del monte Civetta (3220 m). Parcheggiata l’auto ai Piani di Pezzè, località agordina sopra Alleghe (Belluno), famosa soprattutto in inverno per la presenza degli impianti del carosello sciistico, mi porto verso la malga Pioda, sul versante zoldano, seguendo il sentiero che ricalca il percorso della pista da sci.

La giornata è veramente calda e queste temperature si susseguono già da qualche giorno, il pensiero è fisso:

“Chissà se ci sarà ancora ghiaccio lassù!”

Dopo la malga che si raggiunge in una mezz’oretta o poco più il sentiero inizia ad inerpicarsi con un fondo lastricato di pietre e curva dopo curva permette di guadagnare quota. Ogni tanto un rivolo d’acqua taglia a metà la via. Un breve tratto in piano concede una piccola tregua per poi proseguire zigzagando sotto la linea della teleferica a servizio del rifugio. Giunto infatti in prossimità del pilone la bandiera sventolante del rifugio A. Sonino al Coldai mi dà il benvenuto.

Visto l’orario approfitto per pranzare lì, ne ho tutto il tempo e  mi concedo un buon piatto di crauti e carne di maiale affumicata.

Le roccette finali

le roccette finali in prossimità di Cima Coldai |

© Moreno Geremetta 25.06.2019

 

Ricaricate le batterie decido di salire prima sulla cima Coldai, una piccola vetta che regala una vista splendida dall’alto. Il sentiero si stacca giusto dietro il rifugio. Si sale per prati, inizialmente molto comodo e diretto fino a giungere alla base delle rocce. Il colpo d’occhio sul monte Pelmo è grandioso, ma ahimè oggi non si vuole proprio svelare, rimane costantemente nascosto dietro le nuvole. Continuo la salita e raggiungo un tratto breve ma deciso ed esposto, con qualche passaggio di I grado. Al termine di questa parte più impegnativa eccomi giungere ai 2403 m della vetta. Ci sono due croci quassù, entrambe piegate di lato, ho come l’impressione che quando il vento tira faccia le cose veramente in grande!

A sud est la parete delle pareti domina la scena, il regno della verticalità. In basso il lago sembra ancora più piccolo, un occhio turchese al centro di una conca punteggiata di bianco, la neve non si è sciolta del tutto e sulla superficie intravedo ancora placche di ghiaccio galleggiare. Mi guardo attorno, mi riposo, scatto un po’ di foto. Mi fermo parecchio tempo quassù in compagnia solo del vento, è bellissimo osservare il mondo dall’alto. Forse da qui l’impressione di essere piccoli di fronte all’enormità dei colossi dolomitici è parzialmente mitigata, ma è solo apparenza perchè in realtà queste rocce sono immense.

© Moreno Geremetta 25.06.2019

Vista dall'alto sul lago del Coldai - Civetta - Dolomiti© Moreno Geremetta 25.06.2019 Nord ovest del Civetta da Cima Coldai - Dolomiti© Moreno Geremetta 25.06.2019
Dopo un paio d’ore inizio a scendere puntando direttamente al lago. Improvviso una via diretta che aggira prima qualche salto di roccia e poi mi obbliga ad infilarmi in un ripido canalino. Che scena spettacolare! Non posso mancare questo scatto, le rocce incorniciano meravigliosamente questo inconsueto punto di vista mentre la luce filtra appena da destra. Nonostante la posizione non proprio comoda riesco a comporre la scena che avevo prima visualizzato con la mente.

Civetta e lago del Coldai in cornice - Dolomiti

© Moreno Geremetta 25.06.2019

Ancora qualche salto e incrocio una traccia che è sicuramente la via di accesso alla Cima Ovest di Coldai, un pò più discosta e più impegnativa. In breve sono in riva al laghetto. L’acqua è gelida e coloratissma, dominano tonalità che virano dal blu intenso al verde, qualcosa di indescrivibile a parole, meglio farlo con le immagini. La scena offre diversi punti di vista, l’unico problema è la parete che incombe ripida sopra di me, si fa veramente fatica a farla entrare per intero nella scena. I 16 mm del mio grandangolo sono al limite ma riesco con qualche acrobazia a trovare i punti migliori per scattare le foto che avevo immaginato. Mi ritengo fortunato, il ghiaccio non è ne troppo ne troppo poco e mi regala splendide immagini.

Lago del Coldai (Civetta) dettagli nel ghiaccio

© Moreno Geremetta 25.06.2019 Lago del Coldai (Civetta) dettagli nel ghiaccio

© Moreno Geremetta 25.06.2019 Lago del Coldai (Civetta) dettagli nel ghiaccio

© Moreno Geremetta 25.06.2019Lago del Coldai al disgelo - Civetta - Dolomiti

© Moreno Geremetta 25.06.2019Lago del Coldai al disgelo - Civetta - Dolomiti

© Moreno Geremetta 25.06.2019

Passano i minuti, e anche le mezz’ore, le nuvole vanno e vengono, a momenti svelando le torri sopra di me per poi farle sparire nuovamente dietro la bianca coltre.

Decido di non attendere il tramonto bensì di affrontare la discesa più diretta ma più dura verso i Piani di Pezzè, ovvero il sentiero del Rù de Porta. Nella parte alta del canale c’è ancora neve ma per fortuna riesco ad aggirarla con facilità. Il resto è un concentrato di adrenalina fino alla sua base dove la segnaletica impone una brusca svolta a destra che attraverso il bosco con andamento molto più dolce permette di arrivare in vista delle piste da sci e poi al parcheggio.

Il sentiero del Rù de Porta sembra precipitare verso Alleghe

© Moreno Geremetta 25.06.2019 Fragili dettagli - sentiero Rù de Porta - Civetta - Dolomiti

© Moreno Geremetta 25.06.2019 Il canalone del Rù de Porta

© Moreno Geremetta 25.06.2019

Il tratto più alto del canalone lungo il sentiero del Rù de Porta ancora parzialmente innevato

Prima di prendere la via di casa un’ ultimo sguardo e un’ultima fotografia all’imponente parete nord ovest del monte Civetta, una splendida architettura dolomitica.

Monte Civetta visto dai Piani di Pezzè - Alleghe - Dolomiti

© Moreno Geremetta 25.06.2019

Di seguito il video 3D dell’escursione completa realizzato con Suunto TRAVERSE e caricato su Relieve.

Relive ‘Cima Coldai / rientro x Ru de Porta’